I RISCHI IGNOTI DELLA RETE E LA SOVRAESPOSIZIONE “SOCIAL”
Nel corso di questa ultima settimana sono giunte presso le nostre sedi a livello Nazionale numerose segnalazioni, richieste di aiuto, richieste di consigli pratici,sopratutto da parte di genitori preoccupati per i propri figli, che a causa della restrizione in casa, trascorrono molto tempo a contatto con la tecnologia. La tecnologia che in queste settimane è la nostra amica più cara, ci consente di poter lavorare, di vedere i nostri cari,di fare la spesa a distanza, può però trasformarsi in un nemico insidioso, subdolo, nascosto. Al fine di poter fornire risposte ai tanti dubbi che ci sono stati sottoposti abbiamo intervistato l’Avvocato Costanza Matteuzzi che ci fornisce un interessante decalogo al fine di conoscere ed individuare tempestivamente le ipotesi di Adescamento on line.
ADESCAMENTO ON LINE o GROOMING
Intervista all’Avv. Costanza Matteuzzi
“Io resto a casa”…è una frase che ormai sentiamo da settimane. Ma “stare a casa”,in questo momento oltre che un dovere sociale si sta dimostrando una vera e propria preoccupazione per molti genitori che si trovano a dover gestire le innumerevoli ore che i propri figli trascorrono collegati a dispositivi elettronici.
Proviamo a riflettere e dare un supporto a tutti coloro che in questa residenza forzata hanno potuto osservare ed imbattersi nei rischi a cui sono esposti i propri figli da una sovraesposizione “social”
Perché è importante parlare di adescamento on line?
I giovani sono sempre più bravi e capaci ad utilizzare le nuove tecnologie. Tuttavia questa abilità non ha una parallela maturità nella valutazione dei rischi che derivano dalla rete. Pertanto si avverte la necessità di rappresentare, se pur sinteticamente ed in modo non esaustivo, i pericoli della interazione virtuale.
Cos’è l’adescamento di minorenni o grooming?
L’art. 609 undecies del codice penale rubricato “Adescamento di minorenni” è introdotto con la L. n. 172 del 2012 in attuazione della Convenzione di Lanzarote. Questo delitto viene posto in essere da un soggetto che allo scopo di commettere una serie di reati, analiticamente indicati nella disposizione, tra cui, quelli di cui agli artt. 609 bis e 609 quater c.p., adeschi un minore di sedici anni; la disposizione precisa che per adescamento deve intendersi qualsiasi atto volto a carpire la fiducia del minore attraverso lusinghe, artifici o minacce, posti in essere anche attraverso l’utilizzo della rete internet o di altre reti o mezzi di comunicazione. Pertanto questa fattispecie criminosa richiede una particolare forma di dolo specifico, costituito dalla volontà di realizzare una determinata condotta, cioè l’adescamento attraverso l’opera di captazione della fiducia del minore tramite artifici, lusinghe o minacce, al fine di commettere un’altra condotta, costituente a sua volta reato.
Il termine -grooming- dal verbo to groom, pulire, strigliare. Per l’evoluzione del termine si consiglia la lettura di questo sito: https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/grooming-chiamiamolo-adescamento-di-minori-in-rete/893
Quali sono gli ambienti a maggior rischio?
La rete è il veicolo più diffuso per gli adescamenti ed altre tipologie di reati soprattutto perché è molto facile celare la propria identità, rendendo così i criminali più sicuri nell’azione. Inoltre le comunicazioni digitali, non svolgendosi faccia a faccia, abbattono i freni inibitori normalmente esistenti nelle comunicazioni. Le modalità di approccio di un adescatore possono essere diverse, ma si incentrano sullo studio della vittima, sulle sue debolezze o sui gusti e gli hobbies, facilmente rintracciabili su un profilo social. Inoltre gli adescatori approcciano le loro vittime anche mediante i giochi on line.
Tutti i giochi on line contengono una funzione di messaggistica diretta denominata “Tell”, pertanto potenzialmente tutti i generi di giochi, anche quelli di seguito non espressamente menzionati, possono costituire l’occasione per l’adescatore di entrare in contatto con la propria vittima e cercare di ottenere la fiducia di quest’ultima.
Queste sono le aree maggiormente utilizzate nel grooming on line.
- Giochi MMORPG (massively multiplayer on line role playing game) giochi di strategia in tempo reale multiplayer. In questi tipi di giochi i soggetti lavorano in team e coordinano le loro strategie mediante chat. I gruppi più piccoli formati da massimo due o tre giocatori possono essere utilizzati dagli adescatori in ragione del numero minimo di soggetti che ne fanno parte. La chat è lo strumento per condotte di cyberbullismo e cybergrooming.
- MUVE (multi user virtual environment) una sorta di simulatore della realtà virtuale mediante i quali è possibile costruire una “vita parallela” rispetto a quella reale, creando il proprio avatar ed avanzando via via nel gioco.
- Social Network (Facebook, Instagram, TikTok)
- Siti internet o blog che trattano di anoressia, bulimia ed altri problemi alimentari.
- Skype, FB Messanger, Kik messanger, Snapchat, WhatsApp, Telegram. Generalmente la messaggistica privata rappresenta il miglior strumento per iniziare un rapporto più intimo con la vittima.
Cosa possono fare i genitori?
- Monitorare i contatti soprattutto quando il giovane inizia a idolatrare troppo o a idealizzare persone conosciute on line di cui non sapete nulle;
- Sensibilizzare i propri figli e far presente che ci sono molti pericoli nella rete, compresi i videogames;
- Non sottovalutare il problema, il grooming è diretto a tutti i minori di sesso maschile e femminile senza distinzione di sesso;
- Mettere dei limiti di tempo all’utilizzo dei videogames dei minori;
- Se il giovane si confida col genitore per essere stato destinatario di richieste sessualmente esplicite non è opportuno sgridarlo, ma raccogliere tutti i messaggi inviati e rivolgersi alla Polizia Postale.