U-47700 è la nuova droga sintetica che uccide

24 Ott 2017 News

In America è apparsa già da qualche tempo: si chiama tecnicamente U-47700 , ma nel linguaggio comune “Pink”. Si tratta di una droga sintetica di ultima generazione venduta in grande maggioranza tramite internet che è stata responsabile in meno di un anno di circa 46 decessi accertati. E’ una sostanza di colora rosa (ecco da dove nasce il nome Pink da parte dei giovanissimi) importata dalla Cina, appartiene alla categoria degli oppiacei sintetici ed è almeno 10 volte più potente e tossica della morfina; può essere letale anche se assunta in piccole dosi.

Viene venduta nel deep web, l’internet sommerso dove nel (quasi) totale anonimato si compie ogni genere di traffico illecito. La droga viene pagata in moneta virtuale, i bitcoin, su un conto domiciliato in una banca londinese, e dopo qualche giorno arrivava per posta via raccomandata.  Il costo è bassissimo si aggira intorno ai 7 dollari al grammo (poco più di 5 euro). L’U47700 viene spesso combinato con altre sostanze psicotrope, soprattutto il Fentanyl, un oppioide sintetico responsabile di una vera e propria strage negli Stati Uniti. Proprio un cocktail delle due droghe avrebbe causato la morte nell’agosto 2016 di Prince, il popolare cantautore americano.

Il paradosso di tutta questa storia che abbiamo portato alla luce è che in Italia la vendita dell’U47700 non è (ancora) illegale. In base al testo unico in materia di stupefacenti e sostanze psicotrope,infatti nel nostro Paese sono ritenute  illecite solo quelle sostanze inserite in un elenco periodicamente aggiornato dal Ministero della Sanità. In altri termini, è permesso tutto ciò che non è (ancora) vietato, senza aver riguardo agli effetti, eventualmente anche letali, che potrebbe avere sulle persone.Quando indagini di polizia o casi di cronaca suggeriscono di aggiornare la lista, si attiva una procedura che, dopo studi ed esami approfonditi, dovrebbe portare al bando delle nuove droghe e alla sanzione penale di chi ne fa commercio. Peccato che le autorità siano sempre un passo indietro rispetto ai produttori e che se ci si ponga il problema della pericolosità solo quando la sostanza inizia a mietere vittime.

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